Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo fare una doverosa premessa: il Comune non è la Giunta, non è Tessera né Cadore, non è Ciocca; siamo tutti noi cittadini, il Comune.
E’ notizia di oggi che la Giunta ha approvato -il 28 dicembre 2023 con delibera n. 118- la decisione di incaricare un collegio di difesa per chiedere (al Giudice del Riesame) il dissequestro della scuola.
Naturalmente, non possiamo contestare di per sé l’atto formale di invocare il diritto di difesa contro un provvedimento dell’Autorità giudiziaria; possiamo però contestarne l’inopportunità, se non financo la follia.
Il primo aspetto (ma non per importanza, solo per ordine argomentativo) che intendiamo approfondire riguarda le implicazioni di un eventuale ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca delle ordinanze di sequestro preventivo delle scuole primaria e materna.
Così procedendo, il Comune (nel senso di Ente comunale) si pone in posizione allineata con quella degli indiziati di delitto, ovvero come tutti ormai sapete -tra gli altri- il Sindaco Tessera e la dirigente dell’Ufficio Tecnico arch. dott.ssa Nausicaa Donato e così compromettendo o comunque mettendo in discussione la possibilità nel futuro processo di costituirsi parte civile nei confronti di coloro che saranno imputati per i fatti delittuosi oggetto della attuale indagine “Clean” (e che sia una scelta preordinata, chissà).
Il secondo aspetto che invece consideriamo più importante riguarda direttamente la riflessione intorno alla domanda che compare nel titolo di questo post: quali sono gli interessi del Comune? l’interesse del Comune cioè della collettività dei cittadini di San Genesio e delle sue frazioni è quella di ottenere la revoca del provvedimento di sequestro?
Facciamo un passo indietro per ricordare quali siano state le ragioni che hanno portato la Procura della Repubblica di Pavia a chiedere e ad ottenere dal Giudice dott. Pasquale Villani il provvedimento di sequestro dell’edificio scolastico e come tutti ricorderete le intercettazioni a carico dei signori Maiorino (titolari dell’impresa appaltatrice dei lavori) e dell’Ing. Gianluca Di Bartolo (direttore dei lavori e socio dell’on. Angelo Ciocca nella Civiling Lab STP srl) hanno portato all’evidenza della ormai famigerata trave saldata e delle fondazioni rinforzate con calcestruzzo risultato debole ai test di resistenza; in altre parole si parla di gravi timori di sicurezza per la stabilità dell’edificio che sopra quei deboli rinforzi in calcestruzzo si trova aggravato dal peso della sopraelevazione del secondo piano sopra la scuola materna.
In questo quadro indiziario, la Procura della Repubblica ha disposto degli accertamenti per verificare le condizioni di stabilità dell’edificio e le eventuali (se possibili e poi con quale costo si vedrà) opere necessarie alla messa in sicurezza.
Ebbene, in questa cornice, l’interesse di tutta la collettività è che i periti incaricati dalla Procura della Repubblica possano completare gli approfondimenti dei quali sono stati incaricati e si giunga ad una verifica della sicurezza e della stabilità delle scuole primaria e materna.
Invece la Giunta intende opporre il decreto di sequestro cosi, nel caso di accoglimento, compromettendo e caducando quegli stessi accertamenti richiesti dalla Procura della Repubblica; per farla semplice e più breve, la Giunta, per tutelare gli interessi del Sindaco Tessera indagato (di tutta evidenza, alla lettura delle scelte procedimentali) mette in dubbio la prosecuzione degli accertamenti peritali -per contro, come detto nel passo precedente- nel cui completamento si sostanzia il vero interesse del Comune.
E se per assurdo, il Tribunale del Riesame accogliesse l’ipotizzato ricorso SENZA (o comunque PRIMA di avere) il supporto della perizia che possa confortare l’animo dei genitori dei bambini delle scuola, tutti costoro si troveranno di fronte alla scelta se assumersi il rischio di far rientrare i bambini nell’edificio scolastico la cui sicurezza non è stata ancora accertata oppure riorganizzare per l’ennesima volta la propria quotidianità e portare i bambini in altre scuole, con ogni maggiore costo e maggiore disagio che questo comporta; e tutti potranno affrontare questa dolorosa scelta oppure chi non potrà affrontare le difficoltà dello spostamento dovrà farsi carico del rischio?
Dinnanzi a questo procedere della Giunta, ancora una volta chiediamo che l’amministrazione tutta rassegni le dimissioni perché non è più tollerabile lo scempio che viene fatto quotidianamente degli interessi dei cittadini per fare sempre e solo gli interessi degli amici e degli amici degli amici.
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