Bisogna tornare indietro di un anno, al novembre 2023, alla prima indagine Clean: nel bilancio approvato poco dopo (il successivo dicembre) il Comune di San Genesio ha dovuto accantonare a riserva la somma di 562.000 per il caso in cui (più quando che se) il ministero chiederà in restituzione l’importo erogato a bando ed oggetto dei reati contestati ai correi.
È notizia di pochi giorni, una settimana fa, che la Procura della Repubblica di Pavia, in relazione ai fatti della indagine Clean -ora divenuta indagine Clean I- ha depositato e notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari; ancora una decina di giorni e poi gli inquirenti saranno pronti per formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio.
Nelle stesse ore di una settimana fa è sopraggiunta la notizia che il Sindaco Enrico Tessera risulta indagato anche nella indagine Clean II.
È in questo quadro che il Comune si appresta, entro la fine dell’anno, a portare il votazione il bilancio corrente.
Ed in questo bailamme il Comune inteso come la collettività è danneggiato dai reati contestati -tra gli altri- anche al Sindaco Tessera ed almeno, per quanto ora documentale, 562.000€.
Il Sindaco penserà a difendersi dalle accuse come suo diritto ma nel suo ruolo è -come intuibile- incompatibile a rappresentare gli interessi del Comune nel processo che verrà, nel quale il Sindaco sarà imputato.
Ora, gli interessi del Sindaco confliggono sia processualmente, sia amministrativamente, con gli interessi del Comune.
I nostri consiglieri hanno quindi depositato questa mattina una mozione con la quale si chiede che sia il Consiglio Comunale a deliberare la decisione di costituirsi, a tutela di tutti i cittadini, parte civile nel processo che si accinge all’avvio.
Nella riunione dei capigruppo fissata per giovedì 21/11 conosceremo la data del prossimo consiglio comunale e se la maggioranza ostacolerà o non ostacolerà la discussione della mozione.
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